Fino a quando c’è stata, sono sempre andata al cimitero con Nzina. Ci andavamo nel giorno dei morti, insieme a tutti gli altri, quando la statale che esce dalla città verso la collina diventava una fila ininterrotta di auto, e quella di mio padre fra quelle.
Autore: vgalletta
Nata e cresciuta a Siracusa, ha trascorso parte dell'infanzia a Ozieri, in Sardegna, e da anni vive a Livorno. È laureata in ingegneria civile idraulica a Catania, materia in cui ha conseguito anche un dottorato di ricerca, e ha lavorato come ingegnere idraulico prima di intraprendere la carriera di scrittrice a tempo pieno.
Ha scritto numerosi racconti pubblicati su riviste e quotidiani. Nel 2013 il monologo "Sutta al giardino" le è valso il premio per monologhi teatrali “Per Voce Sola” del Teatro della Tosse di Genova.
Nel 2017 il suo romanzo inedito "Pelleossa" è arrivato tra i finalisti della III edizione del premio Neri Pozza.
Con il romanzo "Le isole di Norman", già finalista alla XXVIII del Premio Calvino, ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2020.
Il suo romanzo "Nina sull'argine", uscito a ottobre 2021 per minimum fax, è tra i 12 libri candidati al Premio Strega 2022.
Lavorare nel giorno dei morti.
Oggi sono stata al lavoro, nel mio solito ufficio, alla solita scrivania, con il solito orario. Ho mangiato il pranzo che mi ero portata da casa (riso con carote e piselli) davanti al pc, anche questo come sempre.
In principio era leghornhouse…
In principio era leghornhouse.
È stato il primo – e unico – blog che ho avuto. Era un blog di coppia, a dire il vero, come adesso quei profili su fb nomefemminanomemaschio che adesso tanto fanno ridere sul web e che tanto ci fanno sentire svegli e intelligenti. Anche se ognuno di noi, si sa, è il profilo nomefemminanomemaschio di qualcun altro. In ogni caso, il primo – e unico – blog che ho avuto era un blog di coppia, e si chiamava leghornhouse.